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Centro Sportivo      Mario Lenci

Mario nasce a Napoli il giorno 10 aprile 1979

alle 7.30 e pesa  3,350 Kg.

Viene alla luce in casa come si faceva un tempo…

forse inconsapevolmente questa vecchia tradizione si radica in lui:

UN RAGAZZO DELLA NUOVA GENERAZIONE CON I VECCHI VALORI DI UN TEMPO.

Onore, rispetto e onestà fanno di lui una persona semplice, cordiale e disponibile con tutti.

A 13 anni conosce Ilaria il suo UNICO grande amore…                  si sarebbero sposati il 25 Giugno 2007.

Fin da giovanissimo allevia la famiglia rendendosi indipendente abbinando la scuola al suo primo lavoro come  pony express.

Si diploma dando gli esami durante il servizio militare con ottimi risultati, continua gli studi prendendo altri attestati…

Durante l’attesa di risposte alle innumerevoli domande dei concorsi, lavora in pizzeria per 6 anni imparando anche il mestiere.

Questo lo rende così orgoglioso di se stesso tanto da mettersi alla prova trovando lavoro lontano da casa.

FORSE un passaggio obbligato dalla vita, FORSE destino…

Mario ha la sua soddisfazione, ha imparato bene e dove lavora adesso è tenuto in considerazione, PECCATO… perché la sua gioia non dura tantissimo…

 

Il giorno 8 aprile 2006  alle ore 11,30 una bestia della polizia stradale ci avvisa TELEFONICAMENTE che MARIO ha perso la vita in un incidente stradale: “banale quanto strano e ancora oggi non chiaro”.

Mario rimane su quell’asfalto da solo con i suoi sogni e lontano da casa… .

Per la cronaca di chi legge, visto che abbiamo usato la parola  “NON CHIARO”,  vi riportiamo di seguito nei passi più significativi il primo referto della polizia stradale intervenuta sul posto:

Incidente stradale con esito mortale al Km 39+500 SIP. 335 territorio del Comune di Casaluce (Caserta)  motociclo Honda SH 150cc e auto VOLKSWAGEN Polo.

Natura del sinistro: Motociclo in marcia che urta autovettura ferma nella corsia di emergenza;

Entità del traffico : Scarsa;

Condizioni del tempo:  Sereno;

Particolarità della strada: Rettilineo a due carreggiate separate con due corsie per ogni senso di marcia;

Fondo stradale:  manto asfaltato, asciutto senza anomalie;

Visibilità: Ottima;

Considerazioni incidente: Motociclo urta auto ferma nella corsia d’emergenza.

L’auto non è ferma per malore del conducente ne’ per danni al veicolo, ma solo per parlare con la fidanzata al cellulare.

 

Testimonianze rilasciate dal conducente dell’ auto agli atti, al primo interrogatorio della polizia stradale accorsa sul posto:               <<Ero in marcia squillava il cellulare e mi sono accostato per rispondere al telefono>>.

 

Alla domanda (a mio parere del tutto inutile in quanto la sosta in corsia di emergenza è consentita sol in caso di motivi GRAVI) della polizia se avesse attivato i segnali obbligatori di sosta, risponde:

<<Avevo attivato il freno di stazionamento e l’ indicatore luminoso di direzione a luci intermittenti>>.

Testimonianza che cambierà dopo qualche giorno su suggerimento del suo bravo avvocato presso la stazione dei Carabinieri:<< mi sono fermato per anomalie all’auto. E poi è sopraggiunta la telefonata>>.

 

Dopo l’urto del “TIR-ciclomotore” nonostante il freno di stazionamento attivato dell’auto, la stessa veniva spostata in avanti per circa 10 m e si arrestava parallelamente all’asse viario (tratto sempre dai VERBALI).

“PENSA CHE FORTUNA”: vieni tamponato sul lato sinistro e invece di andare verso destra, nonostante il freno di stazionamento attivo, l’auto cammina dritto per 10m.

 

E’ triste ma è cosi, sono 15 mesi che guardando i verbali sappiamo che in una bella giornata di primavera su un rettilineo, con ottima visibilità, senza traffico, due corsie, con fondo stradale senza anomalie e per di più asciutto; mentre si recava al lavoro a bordo del suo motociclo 150cc, Mario perdeva la vita perché urtava un auto che, anche se fosse stata FERMA per d’avvero, in quel posto non doveva esserci se non per motivi gravi.

 

Noi, la sua famiglia, non troveremo MAI pace per la sua scomparsa;

Allo stesso tempo però non finiremo mai di pensare a quanto siamo stati fortunati e fieri di aver fatto parte della sua breve vita.

 

P.S.

<<Sono il papà di Mario, mi chiamo Piero,

ho scritto questa biografia insieme a parti del verbale dell’incidente con estrema tranquillità (di fatti sono passati 15 mesi), me ne assumo l’intera responsabilità di ciò che ho scritto (avendo copia dei verbali).

Chiunque volesse contestare quanto dichiarato può contattarmi come vuole, sono a sua completa disposizione, ma solo per verità e non per futili motivi burocratici>>.

                                                                                                                                                                  Piero Lenci